Link Building: definizione e strategie

Tra le strategie SEO, assume indubbia rilevanza l’attività di Link Building

 

Essa è funzionale ad espletare l’obiettivo principale della SEO, ovvero migliorare il posizionamento e la visibilità di una pagina web, tramite il numero di backlink. Questi ultimi, altri non sono che il numero di link d’ingresso al sito web, dislocati sul web. Il ranking non potrà che beneficiarne, e la SEO del sito sarà migliorata tanto da incidere positivamente sulla SERP di un determinato motore di ricerca. Parliamo, chiaramente, della lista di link, presentata dal motore di ricerca secondo il proprio ordine specifico, ogni qualvolta si effettui una ricerca. Nell’articolo, vedremo, in particolare:

  • Come attuare una strategia di link building.
  • Cosa comporta l’acquisizione di link a pagamento.
  • Come inserire i normali link sponsorizzati senza che ciò influisca negativamente sulla link building.
  • Cos’è la qualificazione “Eat” assegnata da Goolge.
  • Il ruolo dell’influencer marketing per dei link che possano essere di qualità.
  • L’apposita costruzione di siti esterni per favorire la link building.
  • L’aspetto sottovalutato della link building: la realizzazione di link interni.

 

Evitare l’acquisizione “forzata”

 

Molto meglio, a tal proposito, evitare l’acquisizione “forzata” dei link necessari. L’algoritmo dei motori di ricerca, infatti, distingue tra i link acquisiti in modo “naturale” dal caso in cui i link siano acquisiti in modo non naturale. L’ultimo caso riguarda l’acquisto, con la conseguente comparsa, simultanea ed eccessiva, di tutta una serie di link sparsi per il web.

Parimenti si può dire a proposito delle tattiche di SEO black hat, un’evidente manipolazione, ancora una volta individuata dal motore di ricerca. La reazione dello stesso consiste, generalmente, nella rimozione dei link così individuati dalla pagina SERP, contenente la lista. L’acquisto di link in modo organico è agevolato dall’inserimento in almeno un sito web autorevole. Vi è probabilità che, in seguito, il link venga richiamato anche da un altro sito altrettanto autorevole.

Ciò passando, sempre in modo graduale, dall’immissione, da parte di siti minori, del medesimo link. Il processo verrà riconosciuto come naturale o organico. Di fatto, è l’unico ammesso in grado d’apportare dei benefici tangibili alla visibilità, per i link esterni. Ovviamente, il collegamento posto in essere da un sito autorevole, avrà un impatto superiore rispetto a quello apportato da un sito semisconosciuto.

 

Il motore di ricerca e la reputazione dei siti

 

I link che ci interessano, in altri termini, sono dei mezzi per valutare la reputazione del sito web in questione. Più saranno i collegamenti ipertestuali Html inseriti nella rete complessivamente, migliore sarà la reputazione del sito richiamato agli occhi del motore di ricerca, il quale tenderà a quotarlo sempre più in alto nella propria SERP.

Per Google, un sito è degno di essere meglio posizionato se può qualificarsi come esperto, autorevole, affidabile. La triplice definizione costituisce l’acronimo di Eat. Google vuole, in pratica, quantificare il valore apportato da quel sito agli utenti. E, il valore da apportare agli utenti, se ci si pensa bene, è proprio la mission di Google.

Il discorso, chiaramente, non riguarda solamente Google, ma è sicuramente il motore di ricerca che dà più importanza al concetto di Eat tra le proprie linee guida. I collegamenti operati da altri siti, che rispettano i parametri Eat, avranno un peso particolare per Google, attualmente il principale motore di ricerca presente sul mercato.

 

La Link Building e le strategie: la costruzione di siti esterni

 

A proposito delle strategie di Link Building, Google suggerisce di creare siti web esterni di qualità, dai quali poi effettuare il collegamento ipertestuale. Ma come fare? Un aspetto rilevante sono senz’altro i contenuti, che dovranno essere in linea con determinati interessi degli utenti.

Qualora si tratti di notizie, accertarsi che le fonti siano affidabili e veritiere, così da far risultare il relativo blog come autorevole ed avente valore per gli utenti stessi. Anche i social detengono potenzialità in materia. Infatti, un determinato prodotto o servizio può essere recensito su diversi post, e i relativi link porteranno alla pagina sulla quale vogliamo attirare l’attenzione.

In pratica, l’influencer marketing è un mezzo alternativo di fare Link Building.

 

La Link Building e le strategie: la cura e l’inserimento di link interni

 

Altra strategia, spesso sottovalutata, l’inserimento di link interni al sito. Abbiamo parlato, finora, di link esterni, ma, come vedremo, anche la visita di tutte le pagine del nostro sito influirà sulla strategia. Succede che gli utenti si colleghino alla home di un sito, senza visitare le altre pagine. Se è così, un’operazione importante consiste nell’inserire collegamenti ipertestuali non soltanto in cima, o al lato della home page, ma anche nel corso del testo trattato.

Se questo sarà in grado di suscitare la curiosità del lettore, l’apporre click di mouse sui link in questione sarà quasi una scelta obbligata. Non solo, ma se la pagina da cui proviene il link è una pagina con contenuti di qualità, il motore di ricerca attribuirà maggiore importanza a quel determinato link.

L’operazione di cui abbiamo parlato nel presente paragrafo, potrà essere resa più agevole dall’inserimento di un testo d’ancoraggio: il cosiddetto “Anchor Text”. Esso consiste in una presentazione, del contenuto che l’utente troverà, cliccando su quel tale link. Presentazione che sarà resa più facile se il rimando è un approfondimento ad un’argomentazione trattata, e che sia stata in grado, fino a quel momento, di attirare l’attenzione dell’utente (ciò si ricollega al discorso di creare curiosità, coinvolgimento nell’articolo della home). Tecnicamente, l’Anchor Text, dovrà essere formato da tre o cinque parole (non di più), e contenere inoltre la principale parola chiave, tra quelle che possono riportare al contenuto.

Il consiglio, pertanto, sarebbe prima quello di occuparsi dei link interni, quelli, cioè, che rimandano dalla home alle altre parti del sito. E’ infatti importante che tutte le sezioni del sito vengano visitate, ossia che non ci sia differenza sostanziale tra le visite alla home e visite alle altre sezioni.

La stessa differenza, in altri termini, dovrà essere ridotta al minimo. A tal fine, ogni parola chiave nella home dovrà essere scelta accuratamente, tra quelle più gettonate dagli utenti nelle ricerche sul web. Non metterle, inoltre, tutte insieme, ma distribuirle uniformemente lungo l’intera pagina principale, articolata in nodi principali, così da facilitarne la lettura all’utente.

 

Le “attribuzioni” ai link: i codici rel=nofollow e rel=follow

 

Altro requisito fondamentale, per Google, l’attribuzione, in fase di programmazione, dei codici rel=nofollow, e rel=follow ai link interni al sito. Analizziamoli insieme. E’ conveniente, dal lato del sito, comunicare a Google l’esistenza di link a pagamento. Questo avviene tramite l’assegnazione, ai predetti link, del codice rel=nofollow, per i link a pagamento presenti all’interno di esso. Gli stessi sono legittimi, sia chiaro, ma contrari alla politica di posizionamento di Google. Tramite la presente modalità, il sito afferma che i link non dovranno essere tenuti in considerazione, evitando penalizzazioni da Google per il posizionamento.

Viceversa, laddove ci siano dei link di elevata qualità, il sito può richiamarne l’attenzione da parte di Google, con il codice, riferito ai medesimi, rel=follow. L’ultima circostanza è finalizzata ad un più facile riconoscimento di “premi” da Google per la posizione del sito tra i risultati di ricerca attinenti.

Se lo desideri, puoi approfondire ulteriormente il tema sulla link building.

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